Sergio Leone è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, noto internazionalmente per i film che hanno dato origine al sotto-genere "spaghetti-western", rilanciando il genere statunitense per eccellenza e consacrando protagonista Clint Eastwood.
Un uomo che aveva il cinema nel destino, essendo figlio di un’attrice (Bice Waleran) e di un regista (Vincenzo Leone), emersi già durante il muto. Se poi pensiamo che alle elementari aveva avuto come compagno di classe Ennio Morricone, era chiaro come dovesse avere la Settima Arte nel suo futuro. Lo si nota già nel breve ruolo di un sacerdote che si ripara dalla pioggia nel Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, quindi come trovarobe, factotum e aiuto regista negli anni Cinquanta, durante i quali si fa le ossa supportando grossi calibri quali Mervyn LeRoy, Robert Wise e persino Orson Welles. Questa fama di ottimo aiuto lo porterà a dirigere, con Andrew Marton e Yakima Canutt, la celebre corsa delle quadrighe nel Ben-Hur di William Wyler. Avrà quindi una chance nel 1959 sostituendo Mario Bonnard in Gli ultimi giorni di Pompei e potrà esordire in solitaria con Il colosso di Rodi (1961), un classico peplum come si usava all’epoca, ma già ricco di azione e invenzioni visive. La svolta, tuttavia, arriverà grazie a Enzo Barboni e Stelvio Massi, che un giorno gli suggeriranno di andare al cinema a vedere un lungometraggio del giapponese Akira Kurosawa, La sfida del samurai. Leone ne rimarrà abbagliato e lo riscriverà in chiave western intitolandolo Per un pugno di dollari. Siamo nel 1964. Il regista cavalcherà l’onda, dando vita in sequenza a Per qualche dollaro in più (1965) e soprattutto Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Ormai affermatissimo, potrà permettersi di girare persino nell’amata Monument Valley una parte di C’era una volta il West (1968), quindi Giù la testa (1971), il suo film più politico. Dopo non aver considerato, mal consigliato, di girare Il padrino, si cimenterà con la produzione, tornando nelle sale come regista solo nel 1984 con C’era una volta in America, un doloroso, splendido apologo sul tradimento, martoriato dai produttori in USA. Leone muore nel 1989, mentre progetta un film sull’assedio di Leningrado.
Estratto dall'articolo Indimenticabile Sergio Leone di Domiziano Pontone per Maremosso
Fonte immagine: copertina del volume C'era una volta in America. Un'avventura al saloon con Sergio Leone di Diego Gabutti - Milieu, 2015